Al confine tra Grottaferrata e Frascati, in posizione panoramica sul colle del Tuscolo e circondata da un parco di 15.000 metri quadri, sorge Villa Grazioli, dimora tuscolana tra le più ricche a livello decorativo: ancora oggi, infatti, conserva tra le sue mura straordinarie opere d’arte di grandi maestri del XVI e XVII secolo. Inserita nella Rete regionale delle Dimore Storiche del Lazio, fu commissionata dal Cardinale Antonio Carafa nel 1580 che decise di costruire lì la villa per il clima mite e l’atmosfera di pace che si respirava sui colli tuscolani.
Alla morte del Carafa, la Villa venne ereditata dal Cardinale Ottavio Acquaviva d’Aragona il quale commissionò ad Agostino Ciampelli gran parte delle decorazioni pittoriche sui soffitti dei quattro saloni del piano nobile: una pittura composta, contenuta, quasi intima che rimanda al tema della meditazione. La proprietà della villa passò, nel 1613, al Principe Michele Peretti che, su suggerimento del fratello, il Cardinale Alessandro Damasceni Peretti di Montalto, commissionò la decorazione della Stanza dell’Eliseo al piano nobile a un pittore della scuola bolognese dei Carracci, probabilmente lo stesso Antonio Carracci, nipote del celebre Annibale. Uno di questi dipinti ritrae la Villa così come appariva in quegli anni: il platano dipinto 400 anni fa, infatti, potrebbe lo stesso che si trova ancora oggi all’interno del parco.
Con l’acquisto della villa, nel 1683, da parte della famiglia Odescalchi iniziarono una serie di lavori di consolidamento e restauro tra il 1696 e il 1698. In seguito, fu coperta la terrazza cinquecentesca e creato il secondo piano; fu poi Baldassarre Erba Odescalchi a far costruire il terzo piano e a commissionare la decorazione della “Galleria nova” a Giovanni Paolo Pannini, uno dei più celebri pittori dell’epoca. Pannini raffigurò sulle pareti della galleria Apollo e Diana e le Allegorie delle Stagioni e dei quattro continenti. Nella volta, coppie di geni affiancano gli stemmi Odescalchi, l’aquila, il leone, la navicella e i segni dello Zodiaco, e possenti figure maschili sorreggono le cornici con i quattro elementi, Aria, Acqua, Fuoco e Terra. Nel 1843, la villa venne acquistata dal Duca Pio Grazioli al quale si deve l’impostazione architettonica visibile ancora oggi: Grazioli fece modificare l’ultimo piano della facciata settentrionale che affaccia su Roma e quindi inglobare la torre centrale del XVI secolo in una nuova struttura. La Seconda guerra mondiale segnò l’inizio di un lungo periodo di abbandono e incuria della villa che, con i bombardamenti di Frascati, fece anche da rifugio a un gruppo di cittadini sfollati. In seguito, la villa versò in stato di rovina per oltre 40 anni fino al 1987 quando iniziarono i primi lavori di restauro.
Oggi è possibile ammirare la Villa, che ospita un elegante Hotel, in tutta la sua raffinatezza architettonica ed è in agenda il completo restauro delle decorazioni pittoriche.